Il ciclo “NOMEN OMEN – l’importanza delle parole” si apre il prossimo 26 marzo 2021 ore 18.30-19.30 con Francesca Mandelli, giornalista conosciuta della Radiotelevisione delle Svizzera italiana, e nota anche come scrittrice e autrice con Bettina Müller di “Il direttore in bikini” del 2013, edito da Casagrande che così lo presenta “Un divertente quanto provocatorio pamphlet sull’abitudine linguistica di usare il maschile in riferimento alla professione o alla carica di una donna.”
Partiamo proprio dell’uso corretto della lingua italiana, delle sue regole che permettono la declinazione al femminile di funzioni e ruoli professionali, anche se questi storicamente sono stati occupati dagli uomini. Ma la lingua non è solo grammatica, il suo uso – anche nei media – suggerisce ruoli sociali e gerarchie valoriali, inducendo (purtroppo troppo spesso anche inconsapevolmente) pregiudizi sui soggetti evocati, generalmente “non uomini, non bianchi, non eterosessuali”. Se la lingua costruisce il mondo nel quale viviamo, connotandolo di valore, è bene che il suo uso renda conto della realtà in cui le donne fanno parte a pieno diritto.
In questi mesi il termine “passionale”, spesso usato erroneamente dai media per indicare un femminicidio (che con la passione non ha nulla a che fare) è balzato agli onori della cronaca grazie a una mozione presentata dalla Consigliera agli Stati Marina Carobbio che chiedeva la rimozione nel Codice penale del termine “omicidio passionale” presente solo per la lingua italiana e francese. Il Consiglio agli Stati ha deciso di non accogliere la proposta, e grazie alla partecipazione di Marina Carobbio alla conferenza online sarà l’occasione di riflettere su questo tema.
Ricordiamo che si potrà partecipare alla conferenza online in zoom iscrivendosi a: sciopero@nateil14giugno.ch